Ciutat Vella e Raval: un quartiere di contraddizioni

Nell’ultimo post abbiamo parlato della città vecchia e in particolare del suo quartiere forse più rappresentativo, il Gotico. All’interno sempre della stessa zona, ma spostato più a ovest della Rambla, si trova il Raval, l’antico barrio Chino che una volta era il vero e proprio quartiere a luci rosse della città.
Dopo aver prenotato un albergo a Barcellona, una zona dove andare per osservare da vicino i contrasti e l’evoluzione di questa città, è sicuramente il Raval.
Il Raval è sempre stato un po’ terra di nessuno, ancora oggi conserva un’atmosfera non proprio idilliaca che ancora risente del suo passato. Negli ultimi tempi però, è stato al centro di una forte polemica cittadina, in quanto l’ayuntamento (il comune) della città, ha in progetto di trasformarlo in un quartiere bene. Negli ultimi mesi dell’anno scorso infatti è stato costruito un grande e lussuoso albergo nel pieno centro della città che dà un’impressione molto strana ai visitatori della zona perchè contrasta molto con le strade vicine che non sono molto ben frequentate. Il progetto è quello di spostare tutti i disadattati che vivono in questa zona in quartieri periferici della città e portare qui più turisti, se non altro per decongestionare le zone del Gotico e del Borne che d’estate si riempiono di stranieri in vacanza.
Il Raval, nonostante la sua mala fama, è comunque un quartiere molto caratteristico e di una “decadente bellezza”. Si sviluppa attorno alla sua Rambla, dove tra l’altro si può trovare anche il gatto di Botero. La Rambla del Raval è piccolina, molto più breve della Rambla vera e propria ma conserva un forte carattere e un’intimità particolari. Ai suoi lati, sorgono diversi locali che contrastano fortemente tra loro. Infatti a bar e baretti alla moda si affiancono molti kebab e pita-bar e i profumi che esalano ci portano ai confini dell’Europa, dritti al Medio-Oriente. Anche la gente che popola la zona, a parte quella che si trova nei bar, è per la gran parte turca, marocchina, pakistana, decisamente non spagnola. Camminando di sera, è praticamente scontato sentirsi dire: Cerveza, Bier ?? dai venditori ambulanti pakistani che sopravvivono anche vendendo latte di birra per 1 euro, o, dopo le 4 di mattina, alcune tarte fatti di patate e carote.

È una zona da visitare il Raval, se non altro per cogliere questi interessanti aspetti e le contraddizioni di un quartiere che ha sempre avuto una storia particolare. Al suo interno si possono ancora trovare edifici e luoghi carichi di storia e fascino. Per esempio, sul finale della Rambla, si può entrare nel più antico bar di Barcellona, il Marsella, dove erano soliti venire anche Gaudí e Picasso per bere l’assenzio. Ancora oggi si degusta l’assenzio come un tempo, in un luogo che sembra catapultarci un secolo addietro. Sarà per la polvere sulle bottiglie antiche, per gli specchi, per gli interni in legno..Sarà per l’atmosfera forse, ma dopo qualche bicchiere di assenzio è possibile anche vedere Picasso probabilmente. Oltre al bar, nel quartiere si trova anche il Palau Guell, progettato da Gaudí per l’aristocratico signore omonimo (lo stesso del parco). Si può trovare inoltre la chiesa romanica meglio conservata della città, Sant Pau del Camp, risalente ancora al XII secolo e dove ancora oggi la messa è cantata dai monaci francescani che vi abitano. Infine, non si può non citare un edificio molto nuovo, ormai centro della vita culturale della città, il Museo d’Arte Contemporanea (MACBA), che sorge proprio in pieno Raval. Un’ ultima contraddizione per completare il quadro del quartiere.
Se volete andare alla scoperta di questo o dei tanti altri quartieri della città, non esitate a prenotare Barcellona hotel che potete trovare facilmente nel centro della città.

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